domenica 13 febbraio 2011

Se non ora quando?

Premettendo subito che il mio intento è di creare qui un intervento che preluda ed escluda, fin dove possibile, una mia propria concezione politica, inizio subito a parlare della giornata indetta oggi per la DIGNITA' DELLA DONNA.
L'aspetto che maggiormente mi stupisce è constatare che ci si stupisca dell'aspetto, dell'aspetto che ha assunto la  donna: è servita l'ennesima goccia a far traboccare il vaso, ed ecco che il vaso si spacca ed esce fuori tutto lo schifo che, per anni, ci hanno messo dentro.
Quello di cui si parla incessantemente da giorni non è affatto una realtà nuova: si tratta di una degenerazione che sta continuando a degenerare, un marcio che sta continuando a marcire.
Si dice basta ora che si è allo stremo: basta va detto prima, prima che basta non serva più.
Per quanto si possa essere discordi su una vicenda tanto oggettiva, il peccato politico è l'abuso di potere che prevale: è inconcepibile che una figura politica così potente (potente non tanto per essere il presidente del consiglio di un Paese come il nostro, che non conta praticamente niente) sfrutti la propria carica per far rilasciare una ragazza fermata per furto, né è concepibile che le forze dell'ordine, che vanno a farsi ammazzare in guerre non nostre in nome di una pace chiamata "potere", chiamata "denaro", chiamata "onnipotenza" per pochi euro in più, per poter pagarsi il mutuo, per poter crearsi una famiglia, debbano ora ridursi a fare da autisti per i festini del Berlusca( nonostante l'egregio Signor Ignazio La Russa si ostini tanto a difenderne la categoria, deve far fronte con la realtà che il suo beneamato esercito o i suoi adorati rappresentanti delle forze dell'ordine sono stati costretti a fare da tassisti prima, da spazzini poi, a Napoli, e sono quegli stessi rappresentanti, quello stesso esercito a cui gridava "comunisti" nemmeno un ventennio fa).
Chiusa la parentesi politica, inevitabilmente aperta per poter spiegare il perché di oggi, parliamo proprio della donna di oggi: io oggi da donna guardo la donna e, mi spiace tanto dirlo, non sapete quanto, ma quando vedo la donna di oggi mi domando e chiedo: << E' per questo che per secoli le donne hanno lottato? E' per questo che ci sono state tante battaglie femministe? E' per questo?>>.
Io non sono affatto femminista, anzi, tutt'altro, perché guardo come si sono ridotte le donne oggi e non sento di farne parte e per questo mi distacco.
Quando parlo di queste donne, parlo delle donne di cui si parla, delle donne che ci mostrano e si mostrano per quello che una donna non è.
Ma che vuol dire essere donna?
Non lo sa più nessuno ormai, e non lo sappiamo nemmeno più noi, donne.
Qui va escluso ogni moralismo, ogni ipocrisia, in quanto, se la mettiamo sulla sfera sessuale, esattamente come l'uomo ha i suoi bisogni, ce li ha anche la donna, esattamente come l'uomo ha i suoi piaceri, li ha anche la donna: ma qui non si parla di bisogni o di piaceri, si parla di vendersi, vendere il proprio corpo, ed in cambio di cosa?
Quanto costa, poi, la dignità per potersela riprendere?
La dignità ha un prezzo troppo elevato per poterla acquistare: non se la può permettere nemmeno un uomo ricco come il Berlusca, perché sì, la dignità non è solo donna, la dignità è anche uomo.
Ma questa non è l'era della dignità: lo sappiamo bene.
E' l'epoca del mettersi in mostra, dell'apparire prima dell'essere, senza, a volte, essere mai; non dico che sia sbagliato mostrarsi, specialmente se, andando col pensiero al mondo arabo, ti rendi conto che molte donne non ne hanno nemmeno il diritto, dico soltanto che non c'è solo il corpo da mostrare: ma non si può mica pretendere tanto, non si può mica credere che si tenga al proprio essere se basta mostrare le proprie grazie per vivere in grazia.
Per capire la gravità dell'immagine che sta assumendo, anzi, che a mio avviso ha già assunto la donna, pensiamo alle ragazzine, a coloro che donne ci devono diventare, e che per avere un'idea di cosa mai diventeranno prendono spunto dalle donne che vedono oggi, accendono la televisione ed ecco i maggiori modelli che vedono:
- le cosiddette "-ine", pertanto veline, letterine, paperine, e - ine varie.. le guardano sculettare di qua e di là, ad ogni trasmissione, ad ogni programma e capiscono che quella è la maniera giusta per sfondare nella vita: ancheggiare ed indossare costumi ridicoli;
- le cosiddette "stars" dello spettacolo: quali sono le icone delle ragazzine di oggi? Ovviamente quelle di cui si parla sempre, e di chi si parla sempre? O, meglio, cosa rende queste "stars" così famose? Il gossip, semplicemente questo. Magari bastassero le copertine insignificanti che le ritraggono dimenarsi tra festini ed accoppiamenti vari, tra tette all'aria e culi fuori, no, ci sono anche i telegiornali, alcuni tra i quali (basta accendere la televisione e mettere Italia 1 alle ore 18,30) addirittura propongono tra le loro notizie più rivelanti   
i vari gossip del momento;
- le modelle, con i loro party a base di coca e dita in gola, ed ecco che non si mangia più per assomigliare loro quanto più si può, senza poi stare tanto a pensare che di anoressia si muore, che l'anoressia è una malattia a volte più incurabile dello stesso cancro perché si ammala la mente e quella è la parte del corpo più difficile da far guarire;
- le politiche! Oh, quanto mi piacciono le politiche!!! Quelle che pulivano denti fino a ieri, ed oggi siedono su poltrone importanti con i loro 10,000 euro al mese! Quelle che si prostituivano fino a ieri, ed oggi hanno ancora la loro espressione "da risucchio" (passatemi il francesismo). Quelle che sculettavano in televisione fino a ieri, quelle da calendario, che oggi vanno in trasmissione a parlare di politica, senza sapere neppure cosa stiano dicendo, quelle che oggi vanno nei vari programmi a gridare alle ragazzine: "Non rifatevi, è sbagliato!" e di loro non hanno nemmeno più l'unghia dei piedi. Quelle che lottano per i diritti delle donne di giorno e vanno ai festini di notte. Sì, loro sono la categoria migliore..
Questi appena accennati, sono solo alcuni dei modelli proposti oggi: è giusto affermare che sono nati dal gusto ed a gusto dell'uomo, ma se queste donne esistono, se sono addirittura divenute dei modelli da seguire, è perché qualcuno l'ha seguite, e non parliamo di qualcuno, parliamo della maggioranza, perché, altrimenti, un modello non sarebbero stato.
Schiettamente, ciò che mi ha maggiormente stupito in queste vicende, non sono tanto stati i diretti interessati, perché, ovvio, di cazzate ne dicono a valanghe e ci rimarranno pure sotterrati, piuttosto è stata l'opinione pubblica; una nello specifico mi ha lasciata interdetta, completamente senza parole: i genitori.
Quei genitori che manderebbero le proprie figlie a questi festini (dove ovviamente si mangia pane e si beve acqua) senza alcun problema, e, anzi, ce le spingerebbero pure!
Qual è il problema di oggi?
Il problema di oggi è anche questo, avere una famiglia simile.
La famiglia è radicalmente cambiata negli ultimi tempi; si è passati dal padre padrone fino ad arrivare alla mamma ed al papà amici per la pelle.
Il problema maggiore è che è stato un cambiamento senza nessun miglioramento: si è passati da uno status di totale censura, di assenza di dialogo e comprensione, ad una libertà senza giusta moderazione, ad un ruolo senza nessuna autorità.
La maggior parte dei ragazzi di oggi non ha nessun valore: alcuni, penso io, non ce l'hanno proprio, ad altri, penso pure, nessuno l'ha insegnato loro.
In ogni caso, questa è una società malata ed ormai è troppo tardi per guarirne i sintomi.
Quando ho iniziato il mio discorso, ho subito premesso che sarebbe stato esente da ogni falso moralismo e spero che chiunque lo legga ne abbia colto il senso; ci tengo ad evidenziare questo aspetto perché ciò che davvero tollero con difficoltà sono le ipocrisie, i falsi moralismi.
Ed a questo proposito, qualsiasi cristiano mi perdoni per questo, ma devo commentare anche l'atteggiamento della Chiesa: a spruzzi, sono usciti alcuni articoli su "Famiglia Cristiana" che contestavano le vicende del momento, poi niente, basta.
Non che mi aspettassi altro, ma avrei almeno sperato in un messaggio costante, persuasivo per i / le giovani: un messaggio che contrastasse con i messaggi sbagliati che circolano.
I cattolici che tanto predicano la pudicizia, che passano il tempo a condannare l'uso del preservativo come se i ragazzi non morissero di AIDS e quel coso gommoso non salvasse loro la vita,  i cattolici che predicano l'amore, l'amore vero, l'amore che è soprattutto sentimento, come ci ha insegnato Gesù Cristo, cosa dicono ora i cattolici?
Dove sono ora i cattolici? Chi difende queste innumerevoli Maddalena?
Beh, a pensarci bene, se ci pensate bene, la donna, all'interno della religione cristiana, non ha mai avuto questo ruolo rilevante, mai: e d'accordo che altre culture religiose come l'islam sono incommentabili su questo, ma il cristianesimo non è certamente tanto meglio.
In ogni caso, forse non erano così interessati alla vicenda; la ragazza era minorenne, ma 17 anni, per loro, sono comunque troppi..
Chiusa la nota religiosa, continuo con una constatazione che ha comunque un'origine da quella sfera: ascoltando molte persone intervistate, molti hanno puntualizzato sul fatto che fosse motivo d'orgoglio andare con tante ragazze, e che, anzi, più sono giovani e più l'orgoglio sale (per altro, mi spiace, c'è solo da continuare a prendersi il Viagra), pertanto, dovendo fare un conseguente paragone con la vicenza che ha coinvolto Marrazzo è uno schifo, una vergogna, che andasse con i trans.
Ora, escludendo davvero l'avvicendarsi politico che vuole quest'ultimo dimesso e quell'altro ancora al governo, noi siamo arrivati all'anno 2011 per sentirsi dire ancora queste cose?
La mia parte tollerante mi spinge a dire che ognuno ha il diritto di avere una propria opinione, il mio lato intollerante, invece, mi spinge a rispondere che non sopporto queste cose.
Escludiamo il discorso dei figli, dato che è assolutamente opinabile ritenere se sia giusto o sbagliato che crescano all'interno di una coppia omosessuale o lesbo, vorrei che qualcuno mi spiegasse, sul piano obiettivo, oggettivo, cosa abbia di diverso una relazione uomo-donna con una uomo-uomo o donna-donna?
Cosa?
Se si chiama sempre amore, sarà, per forza di cose, sempre identico.
Per assurdo, uomo e donna sono così diversi da loro che sembra più illogico che stiano insieme due così differenti che due simili tra loro.
Cosa c'entra questo con oggi?
C'entra per il fatto che appena si parla di omosessualità ci si schifa, l'opinione pubblica si accende e si infiamma, mentre se si parla di "escort" partono applausi e strette di mano.
E, poi, basta con queste "escort" sono puttane, e come chiamano gli omosessuali "froci", chiamassero pure le puttane con il loro nome.
E non sono assolutamente puttane coloro che hanno tanti uomini, coloro a cui piace il sesso, esattamente come non vengono definiti "puttane" gli uomini che hanno o hanno avuto tante donne, e che, anzi, vengono elogiati e chiamati "latin lover", sono puttane queste che si vendono per soldi, e, anche se i soldi son tanti, rimangono sempre e comunque puttane.
Sono puttane queste che per far carriera si cedono, queste che fanno del loro corpo una merce; ridursi ad essere un buco questo significa essere puttane.
Oggi, invece, si dà voce alle donne.
Prima, vi dicevo che nessuno sa più cosa significhi essere donna, io vi dirò qual è il mio modello: per me donna è mia madre, per me è donna lei che apparteneva ad una generazione che non le ha permesso neppure di continuare gli studi e che non ha finito neppure le elementari, ma si è costruita, comunque, una sua cultura, per non appartenere a quelle categorie femminili che si mettono in mostra senza saper neppure aprir bocca; è donna lei che ci ha cresciuto con i sacrifici, è donna lei che ha dovuto abbandonare il lavoro perché venti anni fa non c'era la cultura di adesso e non poteva lasciarci a nessuno; è donna lei che ci ha insegnato dei valori, il significato della vita, il senso della famiglia; è donna lei che mi ha insegnato ad esser donna, ad essere soggetto senza oggettivarmi mai.
E sono donne coloro che vanno a lavorare, portano i figli a scuola e devono tornare a casa a sistemare, a prendersi cura di tutto; sono queste le donne, quelle che devono fare il triplo di un uomo per avere un posto, per contare qualcosa, per sentirsi qualcuno; sono queste le donne che la mattina sono talmente tanto stanche da non riuscire nemmeno ad aprire gli occhi ma che, comunque, mantengono la loro immagine, perché a loro piace essere donne e ci tengono ad esserlo; queste sono le donne che vanno a letto distrutte ma sanno dare amore, che baciano i figli sulla fronte e li aiutano, senza lasciarli mai; e, soprattutto, queste sono le donne, che lottano per il loro diritto di esserlo.



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