sabato 5 marzo 2011

il mondo come volontà e rappresentazione

In realtà, sarebbe impossibile trovare il significato di questo mondo che ci sta dinanzi come rappresentazione, oppure comprendere il suo passaggio da semplice rappresentazione del soggetto conoscente a qualcosa d'altro e di più, se il filosofo stesso non fosse qualcosa di più che un puro soggetto conoscente (una testa d'angelo alata, senza corpo).
Ma il filosofo ha la sua radice nel mondo; ci si trova come individuo, e cioè la sua conoscenza, condizione e fulcro del mondo come rappresentazione, è necessariamente condizionata al corpo, le cui affezioni, come abbiam fatto vedere, porgono all'intelletto il suo punto di partenza per l'intuizione del mondo medesimo. 




tratto da "Il mondo  come volontà e rappresentazione"

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