domenica 13 marzo 2011

Little sunshine_Tania

LITTLE SUNSHINE


Ci sono serate in cui non sai proprio che cosa poter fare, ti annoia persino il dover pensare a qualche eventuale distrazione; perciò te ne stai tranquillo e sempre più apatico sul tuo divano..beh..quella sera era una sera di queste...


In televisione non c'era assolutamente nulla da vedere, la stanchezza era troppa per potersi mettere sopra i libri, e, perciò, ho accettato di buon grado l'invito di un ragazzo ad uscire..in realtà, non mi interessava molto quell'appuntamento, era soltanto la preziosa occasione per potersi fumare quella tanto amata sigaretta, fin troppo proibita tra le quattro mura domestiche, quel vizietto che bisogna celare agli occhi familiari..


E così inizio a vestirmi, senza la minima cura su cosa mettermi e come truccarmi; io volevo soltanto quella sigaretta, il resto era relativo e privo di qualsiasi interesse da parte mia..


Prima di uscire, vado da mia madre dicendole che sarei ritornata presto, da lì a trenta minuti, massimo un'ora..beh..quanto ci vuole, in fondo, a fumarsi una sigaretta?!


Inizio a raggiungere il luogo dell'appuntamento, sempre più svogliata..mi presento davanti al cinema, come prestabilito, ed aspetto un ragazzo che non avevo mai visto prima, e che non m'interessava conoscere in quel preciso momento..


Conclusasi da poco una storia d'amore, e, per di più, in modo piuttosto drastico e sofferto, non si ha la minima voglia di fare nuove "conoscenze".. Si rimane solitari nel proprio dolore o in ciò che ne rimane..


In quel momento non vedevo nessuno, forse perché per me era come se tutti fossero evanescenti, senza corpo né anima, esattamente come quella persona che t'ha trafitto nel sentimento ed ha spento il tuo sorriso; impassibile, sempre più impassibile, cercavo quello sguardo sconosciuto, che non mi interessava svelare..


Il segreto, però, di quel volto è rimasto nascosto ancora per poco; scruto quella macchina blu che mi era stata annunciata,e, avvicinandomi, abbasso il capo per vedere che tipo di persona mi aspettasse: l'unica cosa fondamentale era che si trattasse di un ragazzo che, almeno in apparenza, doveva ispirare un minimo di fiducia e non sembrasse uno di quei disperati nella ricerca ossessiva di una qualsiasi forma di vita femminile.


E, perciò, salgo in macchina, senza imbarazzi né pensieri; mentre lui guida, s'inizia a parlare del più e del meno, ed io mi soffermo a guardare quei suoi occhi, che sin da subito mi hanno colpito inaspettatamente; in termini metaforici, avrei immediatamente definito lui come un raggio di sole dagli occhi di nuvola, che non capivo, però, se nascondessero lacrime passate o se fossero talmente tanto colme da scoppiare da un momento all'altro..


E quel piccolo raggio di sole tanto più era brillante in una notte resa ancora più buia al confronto col suo sorriso.


Io non riuscivo a smettere di guardarlo, guardarlo e riguardarlo..era come se cercassi in lui qualcosa che sapevo ci fosse, ma che non riuscivo a trovare; era come se stessi cercando in lui tutto quello che gli altri m'avevano tolto ed io rivolevo indietro; era come se cercassi in quei suoi occhi così tristi la tristezza stessa dei miei, in un riflesso che ingigantisce ancora di più qualsiasi cosa.


E con lo sguardo fisso nel suo, mi sono soffermata sulle sue parole; mi colpiva piacevolmente il fatto che riuscisse ad affrontare qualsiasi tipo di argomentazione, che spaziasse ampiamente, ed io, intanto, lo lasciavo alle sue parole per volare altrove, sempre col pensiero fisso di scovare quello che in lui non riuscivo a trovare..


Ad un certo momento, però, lui lascia a me il silenzio, che non riesco a ricoprire con la mia solita destrezza; sono ancora troppo distratta dai miei intenti per potermi concentrare altrimenti..mi sembra distante, lontano, inafferrabile..


Lui, però, mi stringe a sé, una volta, due, e chiude me tra le sue braccia ed il silenzio sulle nostre labbra; lì ho trovato quello che stavo cercando, quella dolcezza che troppo spesso aveva assunto sfumature troppo amare da poterle mandare giù..ma in lui avevo ritrovato quella mia stessa dolcezza inespressa ed inesprimibile, soffocata da troppe incomprensioni..


E lì non c'erano più i soliti pensieri, né la soddisfazione di chi ha trovato la sua America; era la nostalgia di ciò che si era andato perdendosi, che andava a ritrovarsi in quel bacio, per poi non scomparire più.


Quella stessa nostalgia non è morta su quelle labbra, ma è proprio lì che ha gridato forte la sua presenza.


E quando il tuo nuovo raggio di sole ti scalda di nuovo il corpo e la mente, vorresti abbandonare tutto a lui, in un dono che ti riempia di gioie, in un dare e ricevere che unisce due strade, che, fino a quel momento, correvano parallele, senza sapere l'una dell'altra.


Quel raggio di sole, però, non poteva far bruciare in fretta un corpo così raggelato come lo era il mio, che è rimasto inerme, senza toccare alcun piacere, ma solo sfiorando tra le dita mille fantasie.


Lascio, perciò, all'immaginazione della mente e del corpo la fine della serata, ed io mi faccio riaccompagnare a casa; mentre la macchina va, i tuoi pensieri corrono ancora più veloci, ma tanto alacremente da non riuscire neanche a fermarli, per capire dove se ne stiano andando.


Si arriva davanti al portone ed un altro bacio chiude una serata che aveva i riflessi di un nuovo sole.


Neanche il tempo di salire su casa e riordinare tutti quegli avvenimenti così teneri che ti impedivano il respiro; neanche il tempo di pensare se ciò che hai vissuto te sia lo stesso che ha avvertito anche lui; neanche il tempo di sperare che ti mandi un messaggino per ringraziarti della bella serata, che quel messaggio arriva, e, con esso, la speranza di rivederti al più presto.


Lì il respiro si trattiene ancora di più, per poi sciogliersi in un sospiro, in cui aleggiano ancora tutti i ricordi di quegli attimi appena vissuti.


Provi ad appoggiarti sul tuo letto, ma sai già che i tuoi occhi non riusciranno a chiudersi; ormai si sono ritrovati nella tristezza dei suoi, e si sentono persi e smarriti in una via ancora fin troppo sconosciuta..


Sai bene che quella notte il tuo sonno sarà coccolato da mille sogni, perché ve ne è soltanto uno, che tiene sveglia quella mente sfiorata da troppa luce per potersi spegnere col buio della tua stanza.


E trascorri quella notte insonne, ancora chiedendoti se sia stato reale o meno tutto ciò che vi è stato il giorno prima; cerchi di ricordarti ogni cosa nel minimo dettaglio, come per paura di perderne l'essenza; e, soprattutto, speri, speri soltanto che quel raggio di sole non si perda nell'infinità del cielo, ma che ritorni presto tra i tuoi prati sconfinati, a cogliere quel piccolo fiore, che è tutto ciò che hai da offrirgli.


Il raggio, perciò, non sbiadisce con la forza del sole, ti cerca ancora ed ha ancora voglia di rivedere te, che la luce, ormai, l'avevi ben dimenticata.


Un'altra volta, la sera esalta lo splendore di quel tuo piccolo raggio di sole, così bello da vedere che hai gli occhi pieni di lui, così dolce da abbandonare tutto alle sue braccia, che non trattengono soltanto te, ma che lasciano andar via liberi quei tuoi pensieri, sempre più inafferrabili, sempre più incontrollabili, sempre più suoi..


E questa volta, però, la luce incontra il buio e dà vita a colori mai immaginati prima; il corpo non sente più il freddo delle passate assenze, non si sente più sporcato da persone troppo sbagliate; in quel momento, in quel preciso momento, l'emozione cancella ciò che vi era stato, per portare come una pelle nuova, lontana da tutto e da tutti..ed il freddo della paura cede al calore del tuo piccolo raggio di sole, che, nella palpitazione del cuore, ti fa riscoprire uno spiraglio di vita.


E nell'abbraccio successivo, senti pulsare ancora forte la passione appena svanita, ascolti quelle parole che non troverebbero senso altrove, e, soprattutto, senti finalmente il calore che riaccende nuove speranze.


Ma i nuovi ricordi, spesso, non hanno la forza di quelli passati e soggiacciono alla loro supremazia; tutto ciò che hai appena vissuto ti sembra fin troppo bello per poterti sembrare vero, ed è questo, per assurdità, a lasciarti perplesso e titubante.


Ti accorgi, però, subito dopo, che non è quell'attimo a sconvolgere le tue sensazioni; ma quelli precedenti ed addirittura quelli mai vissuti; ti si riaprono ferite ancora non rimarginate, ed il dolore riaffiora pian piano, facendosi sempre più difficile da sopportare.


Ed allora, il nuovo ricordo si sporca di quello passato, di quella persona troppo sbagliata, che ti fa cadere nell'errore e nella sofferenza, nello smarrimento più totale, tanto che ricadi, per un istante, nel buio, e lì è troppo oscuro per poter riconoscere il tuo piccolo raggio di sole.


La tua tristezza non si rivede più nel suo sguardo, si riscopre soltanto in quelle lacrime che non riescono a trattenersi in quegli occhi, carichi come nuvole in tempesta; non ti ritrovi più in braccia nuove ed in inaspettate speranze.


Ti illudi soltanto di soffocare quella sofferenza nella memoria e di cacciarla via proprio attraverso quel fiume di lacrime, che non ha mare nel quale liberarsi; rimane rinchiuso nella gabbia di troppi ricordi, di troppi dolori, di troppe delusioni.


E così, ti trasformi in una nuvola nera, sempre più nera, pronta in qualsiasi momento a dar vita alla sua sofferenza, a lasciar andare via le sue lacrime..ed il tuo piccolo raggio di sole?


Lui neanche conosce questa tua realtà, non lo vede tutto questo buio; splende di luce propria e non sai se per inconsapevolezza o per egocentrismo..sai soltanto che è un piccolo spiraglio di aria fresca, che potrebbe ripulirti da vecchie ferite.


Non si possono, però, affrontare così i vecchi fantasmi, soprattutto se si tratta di persone che di umano hanno soltanto il nome; rimani in questo tuo nuovo essere, in questa titubanza e sofferenza, che ti stupisce e preoccupa allo stesso tempo.


Non ti riconosci più, non sai più neanche chi sei, ma sai quello che vuoi; restare da sola ed essere te e te soltanto la luce ed il buio, la felicità e la sofferenza, il bene ed il male; non vuoi nessuno, perché in nessuno puoi permetterti di perderti.


Ritrovi, però, i tuoi occhi tristi in quelli del tuo piccolo raggio di sole, e riscopri nelle sue telefonate, nelle vostre chiacchierate, quanto ancora possa far piacere avere una sensazione che ti fa scalpitare i pensieri.


Hai solo un problema, ed uno soltanto: ti senti svuotata, quel bastardo di prima ti ha rubato tutto, i sogni, le speranze, le illusioni..non ti è rimasto più niente, neanche la voglia di riprenderti tutto questo; perciò, cosa potresti mai offrire te, così spoglia?


Cerchi allora di far fronte alla questione e ti ripresenti davanti al tuo piccolo raggio di sole; ogni volta ti sembra più bello, tanto che potresti bruciarti nel fissarlo eccessivamente..ed il suo profumo ti sembra sempre più intenso, ti rimane nella mente, prima ancora delle dita.


Stavolta, però, riesci a vedere quello che stavi cercando nel tuo piccolo raggio di sole, quelle ombre che una luce tanto forte riesce a celare; ma tu scovi troppo altrove per fermarti a quell'apparenza.


Lui inizia a parlare, a raccontarti di sé e ti rendi conto di come quel sorriso potesse smentire quegli occhi tanto tristi, che subito t'avevano colpito; te li risenti addosso nel dolore di ogni suo ricordo, è come se li sentissi lacrimare tra le parole.


E la cosa che più ti stupisce è scoprire quanto quel raggio di sole brilli di luce propria, perché non ha mai conosciuto qualcuno che lo illuminasse, anzi, tutt'altro; e ti accorgi di un corpo ancora più vuoto del tuo, spogliato di ogni emozione, abbandonato alla diffidenza, all'impossibilità del cedere la ragione a qualcosa che, in fondo, non ha mai conosciuto.


E ti sembra un'anima da aiutare, vorresti correre subito da lui, stringerlo forte a te per dargli, anche solo per un istante, la sensazione della vita vera; ti riscopri vita, gaiezza, sorpresa, perché sei tutto ciò che lui non ha mai visto né toccato con mano..non ha mai assaporato il gusto dell'emozione vera.


Vorresti, vorresti poterlo aiutare, ma non puoi, perché t'hanno rubato anche la disponibilità verso gli altri, che mai avresti lasciato da soli; perciò, non vai incontro a lui, ma lasci proprio a lui l'opportunità di potersi salvare, per poter uscire da quella ignoranza, che non ti permette di cogliere il senso della vita e la vita stessa.


Lasci a lui la sua possibilità di salvezza, perché non si può esistere senza vivere; deve soltanto avvicinarsi a te, leggere nei tuoi occhi, esattamente come te avevi fatti nel primo momento in cui l'hai visto.


Non gli dico alcuna parola, non tento di convincerlo di niente, perché non avrei neanche interesse a persuadere qualcuno che, in fondo, non posso avere, poiché è troppo vuoto il mio cuore, ora, per poterlo riempire con altro vuoto.


Può riempire il suo con un po' di vita, che può rubare da me; rubami, allora, tutto ciò che di poetico si nasconde tra i miei silenzi, tutta la gioia che si rivela nei miei sorrisi, ridi te delle mie stesse risate, appagati di quella voglia di vita che fa sentire vivi davvero.


Ti posso dare la protezione che nessuna parete ti può riservare, ti posso far sentir speciale attraverso la sola semplicità, ti posso circondare con le mie immancabili presenza, posso farti capire che la tua vita non è vita, perché non conosce emozione, posso insegnarti ad amare ed a capire cosa voglia dire essere amati, posso insegnarti il significato del silenzio, ma io non voglio avvicinarmi a te e darti tutto questo; voglio che te senta dentro di te quella necessità inascoltata di scoprire la vita.


Può darsi che sia possibile che io non incontri mai più il mio raggio di sole, ma sono felice unicamente del fatti che ha potuto conoscere anche limitatamente una parte di me, e penso possa essergli stata utile a vedere qualcosa che nessuno gli aveva mai mostrato.


Nel buio, mio piccolo raggio di sole, hai potuto scoprire quella che è la luce vera, quella più preziosa, perché non è visibile a tutti quanti.


Sei distante, anche stretto tra le tue stesse braccia, non sai come si rida veramente, conosci l'amore solo nella sua forma più squallida; ma chi ti ha fatto tutto questo?


Mio piccolo raggio di sole, io ti vorrei insegnare a guardare senza gli occhi, a leggere in essi l'essenza nascosta di una persona; ti vorrei insegnare quanto sia importante anche un semplice sorriso, cosa può darti un amore vero, una persona sincera; ti vorrei insegnare che non esiste solo l'ovvio, il razionale, ti vorrei far perdere nella mia stessa follia, e nella tua pazzia; ti vorrei far ritrovare il piacere nella vita, far riscoprire quello che di più bello hai; ti vorrei insegnare a far l'amore, facendoti capire che non hai solo un corpo e non sei soltanto quello, vorrei che ti rendessi conto che si appaga anche la mente ed il cuore, anche loro hanno fame e si saziano di dolcezza e passione; ti vorrei insegnare quanto sia vuoto un corpo senza anima ed una vita senza emozioni.


Ti vorrei insegnare questo e molto altro, ma non perché io abbia sufficienti esperienze o sia così saggia o preparata; vorrei darti soltanto quello che sono, perché è soltanto ciò che posso offrirti.




Tania Pignanelli







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