domenica 9 gennaio 2011

Domani

"C'era una volta domani. Adesso non c'è più. C'è un altro giorno che chiamiamo domani, ma domani non c'è più. Domani è diventato ieri, o l'anno scorso, e così diventando non è più lo stesso. E' un po' come un bravo bambino che diventa un ladro di polli: non è più lui, ormai è un altro.
Domani era una bella giornata di sole. Ci si alzava presto al mattino e ci si sentiva pieni di energia. Si correva fuori e si facevano quattro salti nel prato, poi dentro ancora per una bella doccia ed una buona colazione. Davanti al caffelatte fumante si parlava dei programmi della giornata: c'erano spese da fare dopo la scuola, amici da vedere e la sera una partita molto importante per la televisione. Alla nostra squadra bastava pareggiare per andare in finale; così gli altri dovevano attaccare ed attaccando si sarebbero scoperti..
Io ero affezionato a domani. Ogni tanto un giorno così ci vuole: ti mette di buon umore ed il sorriso ti rimane dentro a lungo, come una fiamma che ci mette un po' a spegnersi.
Adesso domani non c'è più: è diventato ieri, o l'anno scorso. E non è più lo stesso: quando domani è diventato ieri pioveva e non si poteva andare fuori e nessuno aveva voglia di parlare e la nostra squadra ha perso cinque a zero. Gli altri dovevano attaccare e lo hanno fatto.
Adesso c'è un altro giorno che chiamiamo domani, e qualcuno dice che questo giorno c'è il sole e si può andare fuori e la partita la vinciamo. E forse è vero, ma a me quest'altro giorno non interessa; anzi, non so perché lo chiamiamo domani. Domani non c'è più: è diventato ieri, o l'anno scorso."

Tratto da "La filosofia in quarantadue favole", Ermanno Bencivenga

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